XXI domenica del Tempo Ordinario. Anno A

Mt 16, 13-20

Gesù domanda ai suoi: ‘Chi sono io per te?’ (cfr. v. 15). Cosa c’entro con la tua vita?

I religiosi risponderanno con le incontrovertibili parole del Credo e solide verità dogmatiche. Riterranno di conoscere Dio nella misura in cui lo pensano, come se per dissetarsi fosse sufficiente pensare all’acqua e recitarne la formula.

Poi c’è la via della spiritualità, che fa esperienza dello Spirito e quindi di Dio dato che è solo Spirito come dice Gesù in Giovanni, spiritualità che non si risolve in una relazione col dio-persona per via intellettuale o rituale, perché scoperto di farne semplicemente parte.

È in fondo la vita dell’amore in cui si arriverà ad amare Dio «in quanto Non-Dio, un Non-Intelletto, una Non-Persona, una Non-Immagine. Ancora di più: in quanto è un Uno puro, chiaro, limpido, separato da ogni dualità. E in quest'”Uno”, dobbiamo eternamente inabissarci: da Qualcosa al Niente». (Meister Eckhart. Sermone 83).

Come il metallo nel fuoco, l’esperienza dell’inabissamento ci trasformerà in Colui nel quale ci siamo immersi: Uno, Luce, Essenza, Coscienza, Mistero che alla fine altro non è ciò che siamo sempre stati, il nostro stato naturale, ma di cui avevamo perso consapevolezza.

E a quel punto tutte le nostre azioni e le nostre relazioni non potranno riflettere che questo ‘semplice’ e vertiginoso stato d’Essere.

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